A Sant’Angelo dei Lombardi l’inaugurazione del “Museo dell’emigrazione”

A Sant’Angelo dei Lombardi l’inaugurazione del “Museo dell’emigrazione”

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Il prossimo venerdì 5 agosto alle ore 19:00 sarà inaugurato il “Museo dell’Emigrazione” presso la sede del Castello degli Imperiale di Sant’Angelo dei Lombardi.

I lavori inizieranno con una conferenza stampa introduttiva alla quale parteciperanno tutti i soggetti realizzatori della mostra-museo permanente nei locali del primo piano del Castello. Il progetto è stato promosso dal Comune di Sant’Angelo dei Lombardi ed ha visto coinvolti diversi partner del territorio: Gal CILSI, il Rotary Club Alta Irpinia con il progetto LaBe e la Cooperativa sociale INTRA con il progetto “IGELDA” ed altri soggetti pubblici e privati, con l’obiettivo di raccontare la storia delle donne e degli uomini di queste terre, le tradizioni popolari e contadine, passando inevitabilmente per il fenomeno dell’emigrazione che ha sempre caratterizzato il nostro territorio. Nel corso dell’inaugurazione ci sarà anche la premiazione di tre eccellenze irpine: Franco Dragone, Davide Maraffino e Paolo Scudieri.

Il Museo è suddiviso il tre sale: la prima dedicata al “Rotary Club Alta Irpinia” e riguarda l’emigrazione italiana verso l’America; la seconda dedicata a “Mario Fischetti” italo americano originario di Sant’Angelo dei Lombardi, emigrato negli Stati Uniti; la terza curata dal gruppo di lavoro LaBe e dal progetto “Igelda” riguardante l’emigrazione irpina in America e in Europa la Civiltà Contadina.

Emigrazione collegata al mondo contadino che è alla base della nostra cultura caratterizzata dalla lavorazione dei campi e dalle attività artigianali. Una importante fase per la realizzazione della mostra-museo è stata quella di ascoltare le testimonianze orali di anziani del paese e reperire anche da privati cittadini fotografie dei tempi passati, lavoro realizzato nell’ambito del progetto “IGELDA” diretto dalla Cooperativa sociale INTRA di Avellino.

Visitare il museo significa vivere sulla propria pelle un passato fatto di tradizioni e cultura di inestimabile valore storico caratterizzato dalla povertà che ha spinto svariati gruppi di abitanti a dover partire per terre lontane in cerca di fortuna.

Una volta avviato, gli obiettivi fondamentali per il prossimo futuro saranno quelli di coinvolgere le scuole, gli Istituti universitari, gli Istituti di ricerca e tutti gli enti preposti del settore per incrementare la collezione e permettere ad un pubblico sempre maggiore di conoscere questo importante pezzo di storia.

Il Museo, oltre a preservare la memoria legata alla società rurale conservando e rendendo fruibili al pubblico le testimonianze “materiali” e “immateriali” del mondo contadino, rivolgerà la sua attenzione all’ambito didattico e laboratoriale, con iniziative appositamente studiate per rendere disponibile ai docenti e agli studenti delle scuole di diverso ordine e grado inserendo in questo percorso i ragazzi disabili del Centro Giada di Rocca San Felice, già impegnati nella realizzazione di piccoli oggetti fatti a mano, come guide all’interno del Museo stesso.

L’obiettivo dell’iniziativa è infatti favorire l’inclusione e l’integrazione sociale facendo conoscere all’esterno le numerose iniziative alle quali i ragazzi del centro partecipano da protagonisti e gli effetti positivi che queste hanno sullo sviluppo dell’autonomia personale, come previsto anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

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